Lo stregone / Tonino
Edizioni
Prima edizione: Lo stregone, Stampatori («Il Cerchio»), Torino 1979.
Altre edizioni: Lo stregone, Mondadori («L’albero del libro»), Milano 1986; in Opere, a cura di Cesare Segre, Mondadori («I Meridiani»), Milano 1992, vol. II, pp. 1304-320; Tonino, Cartedit («Racconti del Castello Senza Tempo»), Monte Cremasco (Cremona) 1998.
Titolo
Lo stregone e Tonino alludono ai protagonisti delle due fiabe, edite con i nomi dell’uno o dell'altro, a seconda che sia privilegiato il sogno di Guidino o l’avventura del bambino che incontra una vecchia misteriosa.
Argomento
«Scrivere fiabe era il mio sogno da bambina. Oggi credo che non si possano più scrivere. Queste mie sono soltanto racconti favolosi, uno (“Lo stregone”) è un sogno». Questa dichiarazione personale, riportata da Segre nell’Introduzione alle Opere, restituisce bene il senso delle storie che Lalla Romano inventa per i bambini: nella prima Guidino di giorno vive una vita quotidiana normale e serena, ma di notte questa si trasforma in un’avventura onirica, in cui il direttore della scuola assume i caratteri di un misterioso stregone. Tonino invece, il protagonista della seconda fiaba, rischia di perdere l’anima per aver accettato un regalo da una strana vecchietta.
Incipit
Lo stregone luccicante nell’oscurità della capanna interrotta solo dal chiarore del braciere, si strappò dal petto una delle innumerevoli piastrine che lo ornavano, e la mise in mano a Guidino: «Con questa, – disse – potrai entrare qui quando vorrai».
Non che lo stregone parlasse italiano; emetteva suoni gutturali in sé incomprensibili, che però nella mente di Guidino si traducevano, così che li intendeva benissimo.